lunedì 13 luglio 2009

Gli articoli de la Bolla: L'inizio dei lavori

LA BOLLA In arrivo i camion della NASA con i materiali per il nuovo teatro
L’inizio dei lavori
Mobilitata la città, traffico impazzito.
BOLLATE - I primi camion con l’inconfondibile logo della Nasa hanno cominciato a circolare alle prime luci dell’alba. Qualche bollatese particolarmente mattiniero li ha poi visti parcheggiati sulla piazza principale, circondati dal cordone di sicurezza creato dagli uomini vestiti con la tuta dell’agenzia aerospaziale americana. È così cominciata l’avventura del Teatro La Bolla, finanziato con i 500mila euro messi a disposizione dal Comune nell’ambito del programma "Bollate partecipa".
Quando sarà completato (non prima di cinque anni, secondo i piani dei promotori), Bollate avrà il proprio simbolo: un’arena polivalente da 10mila posti, in grado dunque di ospitare non solo rappresentazioni teatrali, ma anche concerti rock, balletti classici, convegni , dibattiti infuocati e affollate assemblee di condominio. Opera dell’architetto giapponese Kenzo Tange, che ha vinto il bando di gara sbaragliando una concorrenza assai agguerrita, il teatro sarà sormontato da una gigantesca sfera realizzata con un materiale d’avanguardia: si tratta di un vetro in nano-particelle quantistiche assemblato da operai cinesi (con la mano destra) e vietnamiti (con la sinistra), ma recante la rassicurante dicitura designed by Nasa in Cap Canaveral. Il via alla costruzione della sfera, il cui diametro sarà di 47 metri quadrati e dalla cui sommità si potrà vedere nei giorni di cielo terso anche la catena delle Ande, il Machupicho e il prato spelacchiato di San Siro, è stata appunto dato ieri alla presenza delle massime autorità cittadine sotto una pioggia battente e tra l’intercalare non oxfordiano degli operai, preoccupati di scivolare dalle impalcature durante l’opera di collegamento delle lastre di vetro.
Entro un paio di mesi, dovrebbero partire anche i lavori all’interno del teatro.
Nel foyer, scartato il marmo, troppo cimiteriale, la pavimentazione sarà costituita da granito rosa miscelato a intarsi di bachelite, un materiale recuperato riciclando vecchi apparecchi telefonici degli anni ‘50. Per il palco, è stato scelto un legno eco-compatibile, l’Acer pneumonia purens, la cui peculiarità è quella di non scricchiolare neppure sotto il peso di un tenore bulimico. Ne serviranno due tonnellate circa, finemente lavorate allo scopo di realizzare doghe di lunghezza variabile.
Per tipo di posizionamento, la decisione non è ancora stata presa: scartata la posa a spina di pesce, troppo convenzionale, la scelta potrebbe cadere su una riproduzione della Via Lattea. Il sipario riprenderà materiali, colori e fogge in uso nel teatro veneziano del Settecento, mentre le poltroncine della platea, grazie a un sistema sottostante di pulegge idrauliche, cambieranno posizione nel corso della rappresentazione.
Enormi colonne trasparenti riempite d’acqua gassata (un altro esplicito riferimento alla Bolla) sosteranno l’intera struttura, realizzata su due livelli. Oltre alla platea, vi sarà una galleria dotata di scivoli laterali: i bambini potranno usarli per comprare pop corn, patatine e lecca-lecca al bar di sotto. Gli incontinenti, inoltre, arriveranno prima alla toilette. La Bolla, insomma, sarà il teatro di tutti.
Nella foto in alto: Madrid - Una rappresentanza de L’Orablu insieme all’architetto giapponese Kienzo Tanga durante la presentazione del progetto realizzativo del teatro.

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